Problemi di autostima e realizzazione personale

Autostima e realizzazione personale
L' autostima, secondo Rogers, è in relazione con la discrepanza che sentiamo tra chi percepiamo di essere (sè percepito nel qui ed ora) e chi vorremmo essere ("dover essere" frutto dei condizionamenti o sé ideale).
Tanto più percepiamo questi due aspetti distanti, tanto più emerge il disagio psicologico.

Nello specifico l'autostima riguarda il concetto di sé, ovvero una configurazione organizzata delle percezioni del sé accessibili alla coscienza. Questo concetto si articola in elementi che sono le percezioni delle proprie caratteristiche personali ed abilità, i precetti e i concetti del sé in relazione con le altre persone e con l'ambiente, le qualità percepite come attributi di esperienze e di oggetti, gli obiettivi ed ideali con le loro valenze positive o negative.

Il concetto di sé, quindi l'autostima, può essere considerato come un sistema di ipotesi attraverso le quali affrontare la vita, la struttura relativamente funzionale alla soddisfazione dei bisogni dell'organismo.
E' possibile che alcune di queste ipotesi comportino grossolane distorsioni della realtà soggettiva. Fino a che tali distorsioni non vengono percepite, la persona non si sente minacciata nel senso del suo valore (autostima).

Quando, il concetto di sé rimane saldamente organizzato e le esperienze in contraddizione con esso non vengono neppure vagamente percepite, i sentimenti positivi possono continuare ad esistere, il sé può continuare ad essere percepito come valido ed accettabile e la tensione conscia è minima.

Problemi di autostima e realizzazione personale Pisa

La persona sente una buona autostima.
Il malessere legato alla diminuzione del proprio valore (abbassamento dell'autostima), emerge quando il concetto di sé non è più funzionale alla soddisfazione dei bisogni personali in relazione all'ambiente, o quando, la persona inizia a percepire discrepanze in sé stesso (sé percepito – vs- sé ideale),o quando sente il proprio comportamento incoerente e poco gestibile.
Quindi, come afferma N. Branden l'autostima è il sistema immunitario della psiche. Alla pari del sistema immunitario, una buona autostima non ci salva di imbatterci in fallimenti, delusioni, problemi, ma ci aiuta a reagire in maniera più rapida e vantaggiosa per il benessere della persona.

L'obiettivo della terapia è quello di costruire, recuperare la considerazione positiva di sé. Lo scopo come indica Rogers, è quello di lavorare al fine di un recupero del sentimento di considerazione positiva che la persona prova di fronte a certe esperienze relative al sé, indipendentemente dalla considerazione positiva data dalle altre persone. La persona arriva così a svolgere, in relazione a sé stesso, il ruolo di “persona criterio, ovvero il proprio punto di riferimento. In sintesi, lo scopo è l'accordo tra sé percepito e sé ideale in modo che la persona possa arrivare a percepire che quello che è, è sufficiente se solo riesce ad esserlo.

Bibliografia per approfondire:
  • • Rogers, C.R. (1951) Clientered-centered therapy, Houghton-Mifflin, Boston. Trad.It. Terapia centrata sul cliente, La Nuova Italia, Roma, 1997;
  • • Rogers, C.R., Kinget, G.M. (1965-66) Psycothèrapie et relations humaines. Thèorie et pratique de la terapie non-directive Trad. It. Psicoterapia e relazioni umane, Bollati Boringhieri, Torino, 1970;
  • • Branden, N. (1994).The six pillars of self-esteem New York, N.Y: Bantam. Trad. it. I 6 pilastri dell'autostima, TEA Editore, Milano, 2006.

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