Carl Rogers
Carl Rogers. L’uomo, il professionista.
Tratto da: C. Rogers, "Potere Personale. La forza interiore e il suo effetto rivoluzionario",
Casa Editrice l'Astrolabio.

"Qualche mese fa mi è capitata una cosa strana. Credo di non essermi mai avvicinato tanto a un'esperienza psichica. Stavo lavorando alla mia scrvania, quando, all'improvviso, mi balenò in mente un'intera frase: “Attraverso sommessamente la vita”. Quell'intrusione mi sconcertò, ma, dato che non aveva niente a che fare con il mio lavoro del momento, non le prestai attenzione. Un pò più tardi, però, la bizzarra natura di quel "lampo"; mi colpì e cominciai a pensarci sopra.

Moltissime associazioni mi si affollarono nella mente. Da ragazzo avevo letto centinaia di libri sugli uomini di frontiera e gli indiani, capaci di attraversare la foresta silenziosamente, senza capestrare un rametto o muovere una foglia. Nessuno sapeva dove fossero finché non erano arrivati a destinazione e non avevano compiuto la loro missione, commerciale o di guerra. Mi resi conto che la mia vita professionale aveva avuto la stessa caratteristica. Non avevo mai voluto far sapere dove stessi andando prima di esserci arrivato, e, ogni volta che mi era stato possibile, avevo sempre evitato confronti clamorosi. Anche quando, all'inizio della mia carriera, mi dissero che per uno psicologo era assolutamente impossibile fare psicoterapia, poiché questo era il campo di attività dello psichiatra, non feci alcun tentativo di affrontare direttamente il problema. Anzi, nei primi tempi usai il termine interviste di trattamento per descrivere ciò che stavamo facendo. In seguito la definizione counselling sembrò più accettabile. Soltanto dopo anni di esperienza, dopo che io e i miei colleghi avevamo accumulato un notevole materiale di ricerca, parlai apertamente del fatto ormai ovvio che noi facevamo psicoterapia. Ho attraversato sommessamente la vita, facendo il minimo rumore possibile, finché non sono giunto alla mia destinazione – ed era troppo tardi per fermarmi. Ora ho la via obbligata.

Un inconveniete in questo modo di procedere consiste non aver sempre compreso il pieno significato del sentiero che io e un numero crescente di altre persone abbiamo imboccato. Solo in anni recenti ho cominciato a riconoscere quanto la nostra opera sia stata "radicale" e "rivoluzionaria", nel significato originario di questi termini e non in quello corrente. Il nostro lavoro, infatti, è "andato alla radice" di molti concetti e valori della nostra cultura e ha prodotto "un completo e netto cambiamento" in molti principi e procedure. Particolarmente importante è il fatto che esso sia riuscito a trasfare il modo di considerare il potere e il controllo nelle relazioni interpersonali. Questo libro (Potere Personale) tratta precisamente di ciò.

Troverete in queste pagine molti uomini e donne che attraversano sommessamente la vita – e così facendo creano una rivoluzione. Il libro parla del modo in cui case, scuole, industrie e rapporti tra razze e culture, sono stati tutti drasticamente trasformati da persone che credono nel proprio potere, che non sentono alcun bisogno di avere un "potere su", ma che desiderano, invece, incoraggiare e agevolare la forza latente nell'altro.

Quel che Gertrude Stein ha detto di Parigi, “Non è ciò che Parigi ti dà; è quel che non ti toglie”, può essere trasformato e divenire una definizione dell'approccio centrato sulla persona, il concetto pregno di valore, centrale in questo libro: “Non è che questo approccio conferisca potere alla persona; esso non glielo toglie mai”.

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